l'agricoltura

L’agricoltura è sempre stata alla base dell’economica dei Greci di Calabria. La sezione dedicata il mondo rurale è raccontata attraverso i manufatti impiegati per lavorare la terra. Aratri, falci, arnesi per seminare, zappare, raccogliere il fieno e le olive. Particolarmente interessanti sono le diverse unità di misura destinate a pesare i cereali, setacci e madie per impastare la farina. Al mondo del grano si accosta quello della viticultura, illustrato da diverse tipologie di botti, unità di misura per liquidi, alcuni contratti sulla vendita del vino nella Bova Marina dei primi del Novecento. La sezione, oltre ad essere arricchita di un modello di arnia, realizzata con canne di fiume, espone un simbolo della cultura agro pastorale dell’area grecanica: una Pupazza. Si tratta di un rito antichissimo ancora vivo nel borgo di Bova, dove in occasione della Domenica della Palme, vengono realizzati manichini vegetali, riproducenti forme femminili, portati in processione, dopo essere state benedetti. Il rito è carico di rimandi archetipi, soprattutto quando al termine della liturgia, queste dame, addobbate con fiori e primizie, vengono smembrate dai fedeli, che fanno incetta di rametti da conservare per la benedizione delle case o utilizzare come strumento per togliere il malocchio. Secondo alcuni studiosi questo rituale etnografico rievoca antichi culti agrari, in particolare quelli legati alle dee Demetra e Kore.

19

n. inventario: 19

Definizione: pietra per trebbiare

Denominazione locale: petra d’ aria; lisàri, lithàri (Roghudi)

Materia: materiale litico

Tecnica di esecuzione: sgrossatura, foratura

Misure: lunghezza 55 cm, larghezza 45 cm

Datazione: metà del XX secolo

Stato di conservazione: buono

Descrizione: masso di quadrangolare con un lato corto terminate a forma triangolare, al vertice del quale è presente un foro

Utilizzo: legata con una corda al giogo dei buoi, veniva trascinata sull’aia al fine di trebbiare il grano.

75

n. inventario: 75

Definizione: quartana, unità di capacità di cereali

Denominazione locale: quartu; carterùni

Materia: ferro

Tecnica di esecuzione: forgiatura, battitura

Misure: altezza 14 cm, diametro 6 cm

Datazione: prima metà del XX secolo

Stato di conservazione: buono

Descrizione: contenitore di forma cilindrica con al centro un’asta della stessa altezza dei bordi.

Utilizzo: il quarto, era una unità di capacità di cereali, impiegata per pesare. Questo contenitore aveva una capacità di 12 Kg. Una volta inseriti i cerali al suo interno, si pareggiava il contenuto passandovi sopra un’asta di legno. 

100

n. inventario: 100

Definizione: tridente di legno

Denominazione locale: tridèndi

Materia: legno

Tecnica di esecuzione: taglio, levigatura

Misure: altezza 138 cm, larghezza 30 cm

Datazione: metà del XX secolo

Stato di conservazione: discreto

Descrizione: il tridente è ricavato da un lungo ramo, al vertice del quale sono presenti tre ramificazioni, rastremati a punta, in modo da formare dei rebbi. Nell'estremità del dente sinistro è presente una legatura con filo di ferro funzionale a fermare una lesione al supporto ligneo

 Utilizzo: usato per i lavori che richiedono di rimuovere paglia o fieno o stallatico da un luogo, ammonticchiarlo o disperderlo sul terreno.

160

n. inventario: 160

Definizione: vomere

Denominazione locale: gommera; anì (Bova)

Materia: ferro

Tecnica di esecuzione: forgiatura/ battitura

Misure: lunghezza 22 cm; altezza 6 cm

Datazione: metà del XX secolo

Stato di conservazione: buono

Descrizione: cuneo di ferro a forma triangolare

Utilizzo: dissodare, frammentare e rivoltare il terreno durante l’aratura. Inserito nell’aratro, il vomere spaccava la terra in senso orizzontale creando un solco regolare.

163

n. inventario: 163

Definizione: testa di piccone

Denominazione locale: lama di picu; làma àsce pìco

Materia: steli di giunco

Tecnica di esecuzione: intreccio

Misure: altezza 14 cm, diametro 6 cm

Datazione: ultimo quarto del XX secolo

Stato di conservazione: mediocre

Descrizione: La testa di piccone leggermente ricurva, terminante con un'estremità a punta e con l'altra a taglio.

Utilizzo: la "testa" di piccone veniva fissata perpendicolarmente a un lungo manico in legno, utilizzato per fare leva al fine di disossare terreni duri o per spezzare e frantumare rocce. Il piccone era impiegato principalmente per lavori agricoli, ma era anche per lavori di sterro o per l’estrazione di pietre

164

n. inventario: 164

Definizione: testa di zappa

Denominazione locale: lama di zappa

Materia: ferro

Tecnica di esecuzione: forgiatura /battitura

Misure: lunghezza 24 cm, larghezza 10 cm

Datazione: ultimo quarto del XX secolo

Stato di conservazione: buono

Descrizione: L'oggetto è formato da una lama trapezoidale rovesciata con i lati molto svasati. La base maggiore del trapezio è leggermente convessa, mentre la minore, nella parte mediana, presenta un occhiello subcircolare per l'inserimento del manico

Utilizzo: La testa di zappa, una volta inserita in una asta di legno serviva per rompere zolle e spianare il terreno prima della semina. Era inoltre adattare per portare a termine diversi lavori agricoli nei campi, principalmente per fare solchi. La lunghezza del manico condizionava la posizione del contadino.

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